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Il 9 agosto 2020, non ancora appresi i risultati delle elezioni presidenziali, una mobilitazione mai vista si riversa nelle piazze per protestare contro la conferma a presidente della Bielorussia di Aleksandr Lukashenka, da 26 anni al potere. Le autorità di Minsk danno vita a una furibonda campagna di arresti di massa nei confronti di migliaia di manifestanti pacifici, cui seguono torture feroci nei centri di detenzione della capitale e di altre città del Paese.